2025-01-07

Lode al brodo

Immagine creata con A.I.
Nei momenti di crisi metto su un brodo, lo faccio ricco e saporito, ma mai uguale a se stesso. A volte acquisto la carne e le verdure destinate al brodo, se prevedo di farlo, ma molto spesso lo preparo con quel che ho a disposizione. Un osso di bovino, del muscolo e una coscia di pollo, ma se ho in casa solo verdure e macinato lo preparo con le polpettine, magari con una crosta di grana. Il brodo è consolatorio, mi da pace già sentire la pentola a pressione che "pippìa" lenta restituendomi alla fine della sua missione quel liquido ambrato, caldo e gustoso pronto ad accogliere pastina, taglierini o delle uova da versare sopra una fetta di pane tostato e del grana grattugiato. 
Si, poi capita pure di non usarlo il brodo preparato e lo conservo in frigo per utilizzarlo nei giorni successivi ma se ho un problema, se fuori imperversa la tempesta, se qualche membro della famiglia non è in forma il brodo mi parte in automatico.
La mia ricetta di brodo parte sempre dividendo una cipolla bionda in due, la metto con la parte tagliata al fondo della pentola aggiungo un osso di bovino e faccio stufare senza condimenti, aggiungo altra carne (muscolo bovino e coscia di pollo),una crosta di grana, carote pelate, una costa di sedano, un pomodoro a due, prezzemolo, alloro, grani di pepe nero, un paio di litri d'acqua e un bel cucchiaino di sale, chiudo la pentola e lascio andare per circa due ore dal fischio.
Il brodo è la mia ancora di salvezza.

2025-01-03

Panettone con gocce di cioccolato parte 2: Il riposo a testa in giù resterà un mistero


 Eh si! Alla fine ho atteso ed infornato i miei plum-cake panettone ieri sera alle dieci dopo aver infiocchettato con burro la superficie. Ho atteso che cuocessero e nel mentre le pensavo tutte per poter posizionarli a testa in giù all'uscita. Ho provato anche con legnetti da spiedino e forchette con esiti improbabili, alla fine ho mollato la presa e li ho lasciati asciugare ponendoli una volta su un fianco una volta sull'altro. Poi sono andata a dormire e stamattina non vedevo l'ora di fare colazione, il profumo è proprio quello del panettone, il gusto eccellente ma la consistenza non è proprio aerea come avrei voluto. 

Va bene la ricetta dell'amico Bimby ve la lascio di seguito, per il procedimento fate riferimento a qualsiasi ricetta di panettone.

2025-01-02

Panettone con gocce di cioccolato parte 1: Esperimenti di pazienza

 


Il nuovo anno si porta sempre dietro una certa voglia di migliorarsi, io sarei già felice se riuscissi una volta a portare a termine con successo un progetto. 

Sono un essere estremamente imperfetto che ama gli inizi e si entusiasma per ogni nuovo inizio ma sono (ahimè!) troppo incostante e nessun progetto riesco mai a portare a termine, nessuno davvero, ho tante cose iniziate e nessuna completa. 

Non scrivo molto sul blog dando l'idea di non essere più creativa ma la verità è solo che mi manca il tempo per documentare quello che produco dal momento che mi annoio facilmente anche semplicemente a volte a caricare una foto o a scrivere due righe e questo perché magari nel mentre ho iniziato altre dieci nuove cose che sul momento mi sembra siano degne di più attenzioni rispetto alle precedenti. 

Le diete? Ne ho iniziate tante ma nessuna con serietà perché in effetti al cibo non voglio rinunciare dovendo in tal caso rinunciare a una parte della vita che adoro, ma dovrei solo essere in grado di controllare ciò che assumo mi ripeto ed ecco un altro progetto che inizio e non termino. 

Stamattina i miei buoni propositi sono iniziati da un panettone, si proprio quello che prevede polish, riposo, poi primo impasto, lievitazione, secondo impasto, lievitazione lunga, cottura, riposo a testa in giù etc. Si ho iniziato ma nel mentre impastavo già pensavo a tutte le altre cose da fare e a come velocizzare la cosa e mi son detta, non avendo peraltro lo stampo apposito, che dividerò l'impasto in due e ne farò due plum-cake, e poi eviterò magari il riposo a testa in giù, la parte che più mi inquieta in realtà. 
Adoro gli impasti lievitati e mi vengono bene ma vorrei che venissero ancor meglio con quell'impasto che rimane soffice allo stesso modo anche il giorno dopo. 
Insomma perché non riesco a riprodurre fedelmente una ricetta dall'inizio alla fine? Le persone che vogliono imparare prima riproducono fedelmente poi apportano le modifiche. Io? Parto sempre immancabilmente dalle modifiche. 
In ogni caso voglio raccontarvi il mio pseudo panettone del 02/01/2025.
Non ho ammollato l'uvetta che adoro ma non metterò perché sto preparando il dolce per i miei figli che lo amano con le gocce di cioccolato.
Mi sono attenuta per il resto a tutte le fasi di preparazione del mio amico Bimby TM6 compreso aroma panettone home made con scorza d'arancia e di limone, miele, vaniglia (no non l'avevo ho messo vanillina ahi!) e rum bianco.
Non ho messo a lievitare nel varoma (e no non riesco a vedere tutta quell'impalcatura lì che riposa). Ho messo a lievitare in ciotola coperta.
Ho atteso il raddoppio e fatto il secondo impasto, ho pensato a questo punto di fare dei gusti diversi ma no mi sono detta che se pure metto frutta o uvetta alla metà alla fine figli e  marito mangeranno quello al cioccolato per cui che senso avrebbe farlo solo per me? Ho abbondato quindi con le gocce e diviso  in due stampi l'impasto, ora è a lievitare da diverse ore.

Ecco devo imparare la pazienza e l'attesa senza perdere la motivazione.
E io aspetto...Se viene bene vi do gli ingredienti.

2024-12-30

Biscottini salati per l'aperitivo di fine anno



E anche il 2024 lo stiamo accompagnando a destinazione, se vogliamo tirare le somme tra alti e bassi è stato un anno che definirei "intenso".
Domani è d'obbligo brindare già dall'aperitivo, ma bisogna pure accompagnarlo in qualche modo il calice di bollicine. Tra le tante idee in proposito ve ne lascio una semplice semplice
Biscottini salati da aperitivo
60 g di mandorle tritate
280 g farina 0
80 g fiocchi di avena
120 g di burro morbido
2 uova
10 g di sale
1 cucchiaino di erbe provenzali
50 g di grana grattugiato
Impasti tutto come una frolla e dividi l'impasto a due, a metà aggiungi circa 50 g di prosciutto di Praga tritato e all'altra metà qualche filetto di pomodoro secco tritato o delle olive tritate. Stendi tutto a mezzo centimetro di spessore e ritagli con le formine preferite. 
Spennella i biscotti con tuorlo e acqua e cuoci a 180° finché appariranno dorati e ricordati che rappresentano un ottimo regalo se abbinati a una bella bottiglia di vino.

2024-11-22

L'Acqua Pazza è tornata - pesce e pizza contemporanea a Montalto Uffugo (CS)

Nuova location a Montalto per Acqua Pazza, eccellente cucina di pesce e innovative pizze contemporanee sono le carte vincenti di questo locale. L'accogliente padrone di casa, Stefano Franco, è un amante del cibo buono e la sua missione è quotidianamente quella di ricercare materie prime di qualità e prodotti che favoriscono i piccoli e virtuosi produttori del nostro territorio. 
Il maestro pizzaiolo Angelo Garaglio, lo chef e tutto il team da cui sono coadiuvati trasformano in pizze e piatti prelibati i prodotti scelti con cura da Stefano. 
Attratta dalla freschezza del locale che ha i colori del mare e del sole, uno di quei posti da vivere quotidianamente per la pausa pranzo o da scegliere per un sabato sera tra amici o un pranzo in famiglia, sono rimasta molto colpita dalla qualità del cibo, oltre che dal servizio molto attento.
Al tavolo ci hanno accolto con una quenelle di baccalà mantecato con crosta croccante di pane sbriciolato e un graditissimo spritz al cedro, un benvenuto davvero gradito.
Il richiamo cui non abbiamo saputo resistere è stata la Viola d'Autunno una deliziosa e bellissima pizza contemporanea con crema di patate viola silane, fiordilatte, tentacoli di moscardino grigliati, pesto di datterino giallo confit, pesto di datterino rosso confit, finocchietto fresco e polvere di patata viola. Una pizza strepitosa con la quale Garaglio ha partecipato recentemente alla decima edizione dei Campionati Mondiali di Pizza DOC a Paestum.

Ma non ci siamo fermati alla pizza assaggiando anche una squisita Tartare di tonno con stracciatella di bufala e cialda croccante al nero di seppia.
Siamo poi passati all'assaggio dei padellini proposti, un vero viaggio gastronomico tra prodotti locali di eccellenza e che in alcuni casi rappresentano una scoperta come la salsa al mango realizzata con mango prodotto nel nostro territorio abbinata a una freschissima tartare di gambero del Mar Mediterraneo, stracciatella di bufala e datterino rosso confit.
Non da meno il padellino con Tentacolo di polpo del Mar Mediterraneo, datterino giallo al naturale, cipolla di Tropea bruciacchiata e menta fresca.
Indimenticabile il terzo trancio assaggiato con porchetta di suino nero d’Aspromonte, patate della Sila e crema di tartufo nero.
Dopo la viola d'Autunno e prima di passare al dessert abbiamo ancora un poco stimolato le nostre papille con una pizza davvero speciale: Il casaro e l’apicoltore, un connubio perfetto tra il piccante del pecorino crotonese, il gusto deciso delle scaglie di Roggianese e della provola affumicata, la delicatezza del fiordilatte e la dolcezza del miele alle clementine.

Ha accompagnato questa deliziosa cena il rosato "Abbaruna" di uve Aglianico di Cantina La Peschiera (rinomata cantina locale) ma presso Acqua Pazza potete trovare una ricchissima selezione di birre ricercate, quelle del Birrificio Cala di Santa Maria del Cedro.
Il dessert non è stato da meno, il Padellino dolce con mousse di cioccolato fondente, caramello salato al peperoncino e scorza di arancia si fa ricordare per il contrasto tra l'aerea mousse e il croccante della base, senza tralasciare quella nota di piccante che sostiene gradevolmente la dolcezza del caramello salato.

Il maritozzo salato con mousse di ricotta di pecora, coulis di pere e scaglie di fondente è un grande classico ben rivisitato.
Insomma abbiamo trovato in Acqua Pazza un buon locale da godere appieno, per una sosta veloce a pranzo o una più lenta a cena certi che l'accoglienza del padrone di casa, il buon gusto, la qualità e la ricercatezza della materia prima li troveremo sempre in ogni boccone. 


Via San Giuseppe 2, Montalto Uffugo (CS)
Tel. 0984 1758057
info@ristoranteacquapazza.it

2024-11-20

Autunno in Calabria da A'mmasciata


Di Luca e delle sue pizze vi ho raccontato già tanto nei precedenti post. Gli ingredienti c'erano tutti già nelle premesse ma la quinta serata di A'mmasciata festival, organizzato per il decennio dell'attività, si è rivelata un successo al di sopra delle, già alte, aspettative.
Alle prelibatezze di A'mmasciata pensavamo di essere abituati e invece il padrone di casa Luca Tudda è riuscito a stupirci anche stavolta.
Insieme all'agrichef Enzo Barbieri ci ha portato l'autunno a tavola e così lunedì sera la pizzeria è diventata un laboratorio gastronomico.
Sarà che con la cucina calabrese di Barbieri non si sbaglia mai, sarà che per vini si sono rivolti a produttori locali di noto spessore, sarà poi che ormai da Luca ci sentiamo a casa, non potevamo certo desiderare di più e così semplicemente la serata di lunedì è stata piacevole da ogni punto di vista.
Autunno in Calabria, il menù della serata, ha avuto uno start d'eccezione:
una strepitosa zuppetta Contadina di Casa Barbieri con zucca gialla e fagiolo poverello bianco di Laino (Presidio Slow Food) completata da tocchetti di pizza crispy di Luca.
Scrigno d'Autunno l'evocativo nome scelto per il calzone ripieno in doppia cottura di verdure autunnali, o meglio di fine estate, servito con una fondutina di pecorino dell'azienda Dedoni.
Il Padellino 'Nduja e Fichi con n'duja di Spilinga, fichi dottati caramellati e pecorino erborinato Dedoni si è rivelato un delizioso e per me sempre gradito connubio tra sapori contrastanti.
Della Pizza Campagnola con crema di broccoli,fiordilatte, patate, pancetta silana croccante e peperone crusco sbriciolato posso solo dirvi che abbiamo tutti chiesto a Luca di lasciarla in menu.
Anche il dolce ci ha sorpreso, una deliziosa millefoglie di pizza con crema pasticcera al profumo di limone di Rocca Imperiale, frutti di bosco, ribes e mentuccia.
Ottimi i vini di Tenuta Celimarro serviti in abbinamento ai piatti in un crescendo di intensità Mantonico - Oltre tempo e Magliocco.
Piacevolissima conferma il Giramondo 2021 Malvasia de L'acino Vini e sempre azzeccato con il dessert il Moscato di Saracena Cantine Viola.
Insomma non ci resta che attendere la serata evento in programma prossimamente per concludere i festeggiamenti del decennale di questo locale, fieri del fatto che Luca ha investito molto e sta raccogliendo i suoi frutti.

2024-11-13

Il risotto più buono dell'autunno con crema di ceci allo zafferano e frutti di mare


Cucino ogni giorno per la mia famiglia, cucino piatti semplici e veloci, piatti consolidati che i miei figli mangiano senza fare storie ma ogni tanto la mia creatività prende il sopravvento, lo fa senza premeditazione e per lo più succede quando non ho idee che possano accontentare tutti e se poi ho voglia di rendere speciale l'ordinario, il gioco è fatto.
Qualche giorno fa volevo fare un risotto e avevo dei ceci già lessati (li conservo sottovuoto in frigo, è un ottimo risparmio di tempo perché una volta lessati restano prontamente disponibili in ogni circostanza), avevo preso dei gamberetti ed ho cercato di mettere insieme le cose in modo che anche i più reticenti verso i legumi non avessero che dire. Ecco qui un piatto che praticamente mi ha e ci ha stregato, a quel che avevo intenzione di cucinare ho solo aggiunto delle vongole e un po'ì di zafferano per dare più sprint, assolutamente un piatto da replicare.
Vi dico come prepararlo e le dosi, più o meno, tenete conto che a casa io non peso nulla vado ad occhio.
Vi serviranno a occhio e croce per 5-6 porzioni un kg di gamberetti, tre etti di vongole, una tazza di ceci lessati, due rametti di rosmarino, una bustina di zafferano, olio evo, una noce di burro, brodo vegetale e  500 g di riso per risotti meglio se della piana di Sibari.
In una pentola bassa e larga fate a prire le vongole con aglio olio e peperoncino e tenetele da parte, gettate i gusci e lasciatene solo qualcuna col mezzo guscio per decorare, nella stessa padella saltate i gamberetti e tenete anch'ssi da parte. Raccogliete il liquido della pentola e in esso frullate i ceci, tenendone da parte qualcuno per la decorazione, con un po' della loro acqua di cottura, qualche ago di rosmarino fresco e  lo zafferano fino a formare una crema liscia e densa, se occorre aggiungete un po' di brodo. Nella pentola tostate il riso, poi unite un po' di olio e il burro e portete a cottura con il brodo vegeteale, solo verso alla fine unite i frutti di mare e la crema di ceci preparata, mescolate bene suddividete nelle ciotole e guarnite con i ceci interi le vongole e un rametto di rosmarino.

2024-11-06

De Giuseppe Bistrot: nuvole di maritozzi e pizze dai sapori evocativi


Siamo stati in un luogo dove l'atmosfera accogliente di un bistrot si fonde con la maestria culinaria, regalando un'esperienza gastronomica indimenticabile, é De Giuseppe Bistrot a Rende.
Pasqualino De Giuseppe è l'artefice di piccole magie culinarie  e dalle sue mani escono lievitati degni della migliore tradizione culinaria italiana.
Il nostro viaggio gastronomico inizia con una serie di sfizi che stuzzicano la curiosità:
assaggiamo una golosa frittatina di pasta con guanciale di suino nero e crema di pecorino, sapori decisi ed avvolgenti, un perfetto equilibrio tra cremoso e croccante.
Una nuvola di maritozzo salato con genovese di carne podolica e cipolla di Tropea con polvere di peperone ci lascia senza parole per la bontà.
Il french toast di pan brioche con tartare di podolica all'erba cipollina, senape, sale maldon, pepe di sichuan, misticanza, stracciatella, salsa ai mirtilli, polvere di cappero, tartufo nero del Pollino e olio al finocchietto è un connubio inaspettato tra dolce e salato.
Passiamo poi ai crunchy:
delizioso padellino doppia cottura al nero di seppia con stracciatella, scarola riccia saltata in padella con pinoli ed uva passa, acciughe lavorate a mano, scorza di limone e olio al basilico.
Un gusto sorprendentemente equilibrato il crunchy con impasto al caffè e anice con 'nduja, stracciatella e cipolla caramellata al miele di fichi, un equilibrio di sapori che non ti aspetti e che affonda le sue radici nei ricordi di Pasqualino che con una semplicità che fa invidia riesce a trasformare i suoi ricordi in riuscitissime ricette.

Prima di passare alla pizza veniamo omaggiati a sorpresa di un delizioso e quasi introvabile assaggio di Grupariata, la focaccia di tradizione luzzese con impasto al pomodoro e acciughe.

Tra le pizze contemporanee con impasto leggero e digeribile e bordo alto e soffice come un letto di piume assaggiamo la famosa marinara bruciata, un classico rivisitato in chiave moderna con sugo di pomodoro datterino di Calabria bruciato con filetti di acciughe rustiche, olive nere al forno Calabresi, polvere di capperi di Pantelleria IGP, pesto di aglio Orsino, basilico, olio all’aglio rosso di Sulmona, origano di montagna. Un tripudio di sapori, il sugo "bruciato" nasce da un caso fortuito ed ha il potere di riportarti alle merende d'infanzia.

La cosentina, classica croccante a ruota di carretto, è un'esplosione di gusto autunnale: Crema di zucca casareccia, guanciale di suino nero croccante, formaggio di capra di montagna, caldarroste, namelaka di porcini, polvere di semi di zucca, origano, olio al rosmarino.

Non possiamo non farci tentare da una delizia al limone in cui la crema sa davvero di latte, vaniglia e scorza di limone, una goduria per il palato.
Se siete amanti della buona pizza e siete alla ricerca di un'esperienza gastronomica indimenticabile con prodotti di prim'ordine, non potete perdervi il De Giuseppe Bistrot, l'amore per il buon cibo state certi che lo ritroverete in ogni morso.
Via Bari 24 87036 Rende (CS)
366 274 9415
pasquale88cs@gmail.com

2024-10-28

Il Caciucco: un'istituzione a Schiavonea


Se è vero che ...il pesce va mangiato fresco allora devi assolutamente andare al Caciucco, storico ristorante di pesce di Schiavonea.  Racconta il simpatico titolare Antonio che quando aprì, attorno c'erano solo cantieri. Oggi, Schiavonea è una delle mete turistiche più ambite della costa ionica, ma il Caciucco è rimasto un punto fermo, un'oasi di tradizione e genuinità. 
 Recentemente rinnovato, il locale conserva intatto il suo fascino di sempre.
La famiglia di Antonio, cuore pulsante del Caciucco, continua a deliziare i palati dei suoi affezionati clienti con piatti che profumano di mare e di passione. Ivan e Pasquale mettono  in cucina tutto il loro talento, mentre Valeria e Alessia accolgono i commensali con un calore e una professionalità impeccabili. L'ambiente accogliente e familiare mette subito a proprio agio i commensali e, notiamo, che si tratta senza dubbio di clientela fedele. 

L'antipasto di mare fatto di caldi e freddi secondo tradizione si fa notare per qualità e abbondanza. Tra sardella, salmone marinato, alici marinate e ripiene, insalata di mare, cocktail di gamberi, fritto di spiedini di gamberetti e gamberi in pasta kataifi, apprezziamo particolarmente un semplice tonno sott'olio con cipolla rossa caramellata, una millefoglie di patate con gargia d'oro e un leggiadro soufflè di salmone.
Tra i primi abbondanti proposti scegliamo le stagionali tagliatelle con porcini, gamberi e una generosa grattugiata di tartufo del Pollino. Seppure già sazi non andiamo via senza aver assaggiato la zuppa di pesce del Caciucco, calda, abbondante e ricca di pesce freschissimo. 
#Caciucco #Schiavonea #pescesfresco #cucinaitaliana #famiglia #tradizione #buoncibo #saleepepequantobasta
Il Caciucco Ristorante 
Via Leonardo da Vinci, 25 
87064 Schiavonea CS 
Su Diritto di Cronaca Il Caciucco a Schiavonea(CS)

2024-10-23

Bollizine: il metodo Caporale svela i segreti del perlage

Avete mai provato ad "ascoltare" il vostro spumante?
Qualche mese fa ho partecipato ad una Masterclass con Tommaso Caporale e sono rimasta impressionata di come in effetti spumanti diversi hanno suoni delle bollicine differenti. 
Ma come può il metodo Caporale migliorare l'esperienza di degustazione e la comprensione dello spumante? Sono diventata così curiosa che non potevo esimermi dal cercare risposte nella guida Bollizine che l'ideatore del metodo Tommaso Caporale alias Mister Bollicine ha messo a punto e pubblicato con la casa editrice Cinquesensi.
Il lavoro che sta alla base di questa guida è stato quello di campionare oltre 1.000 vini italiani in sovrappressione utilizzando il "Metodo Caporale", creato dall'autore, che consiste nella registrazione del suono emesso dall'esplosione delle bolle di gas sulla superficie del vino versato in un calice, tramite un microfono ad alta sensibilità e a parità di condizioni ambientali, per un tempo di circa 4 minuti dal momento della mescita.
Come sappiamo le bollicine sono il risultato di una seconda fermentazione che avviene all'interno della bottiglia. Ognuna di esse, risalendo verso la superficie, emette un suono impercettibile all'orecchio umano. Grazie a speciali microfoni e software di analisi, Caporale è riuscito a catturare e amplificare questi suoni, rivelando un mondo sonoro finora inesplorato.
Dall'analisi e l'elaborazione della forma d'onda attraverso il ricorso al piano delle frequenze vengono estrapolati dei grafici che messi a confronto lasciano individuare alcuni dei parametri, che ne denotano le caratteristiche principali, a partire dalla tipologia (vini frizzanti o spumanti) e poi dal metodo di ottenimento delle bollicine (fermentazione, rifermentazione, gassificazione).
Utilizzando il metodo detto si decifrano anche una serie di altri parametri che ne scandiscono perfettamente determinate differenze sul quadro organolettico e dunque sulla qualità oggettiva del vino e varia anche la distribuzione delle frequenze nei vini con più o meno dosaggio zuccherino.
L'orecchio debitamente istruito riesce a distinguere anche il vitigno di provenienza (se utilizzato da solo). Analizzando i grafici è possibile descrivere complessivamente un quadro aromatico del vino in questione, come se leggessimo i report di analisi chimiche. Ad ogni picco di intensità di frequenza corrisponde un determinato elemento olfattivo.
Tralasciando i tecnicismi ognuna delle bollicine racconta una storia, rivelando informazioni sulla qualità delle uve, sulla durata dell'affinamento e sulle caratteristiche del metodo produttivo.
Si tratta di un metodo rivoluzionario che diventa anche un potente strumento antisofisticazione. Come afferma l'autore non potranno più dirci di averci servito un classico Prosecco se invece nel calice c'è un altro tipo di spumante o frizzante che non rispecchia quelle caratteristiche frequenziali.
Certo si tratta senza dubbio di un approccio innovativo e affascinante per l'analisi delle "bolle" ed è indubbio che ascoltare le bollicine possa diventare un'esperienza sensoriale coinvolgente che arricchisce la degustazione, portando la nostra percezione del vino a un livello superiore.
Io stessa durante una masterclass con l'autore, sono rimasta affascinata da come spumanti apparentemente simili potessero presentare sonorità così diverse, l'esperienza di degustazione diventa più consapevole e coinvolgente e, calice dopo calice, l'orecchio percepisce sempre di più.
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